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Facoemulsificazione
Chirurgia della cataratta
La cataratta è una opacizzazione del cristallino, la lente situata all’interno dell’occhio che serve a mettere a fuoco le immagini sulla retina. L’intervento chirurgico consiste nella rimozione del cristallino e nell’impianto al suo posto di una lente intraoculare (IOL).
L’intervento di cataratta è oggi estremamente diffuso nei paesi industrializzati: solo in Italia si eseguono più di 500.000 procedure chirurgiche annuali rendendo tale intervento il più praticato nelle sale operatorie.
Nel corso degli ultimi anni le nuove tecnologie hanno permesso di modificare totalmente l’approccio chirurgico.
Se infatti fino agli anni ‘90 si tendeva ad aspettare che la cataratta maturasse per rimuoverla, vista la difficoltà di ottenere una visione soddisfacente con l’ausilio degli occhiali, ora con l’introduzione di cristallini artificiali sempre più perfezionati e con la tecnica della facoemulsificazione (rimozione del cristallino mediante frammentazione ad ultrasuoni) si possono effettuare interventi sempre più precisi e rapidi.
A seconda delle esigenze del paziente, il chirurgo può valutare quale sia la lente intraoculare più adatta: IOL monofocali che correggono miopia ed ipermetropia anche elevate, IOL multifocali o accomodative, che correggono sia per la vista da lontano (miopia e presbiopia) che da vicino (presbiopia), IOL toriche che correggono miopia e ipermetropia, ma anche l’astigmatismo ed infine le IOL toriche multifocali, per la correzione di tutti i difetti visivi, da lontano e da vicino, compreso l’astigmatismo.
È quindi fondamentale per il chirurgo esaminare insieme al paziente le necessità individuali per programmare la correzione ottica migliore.
L’intervento, che dura circa un quarto d’ora, viene eseguito nella maggior parte dei casi in regime ambulatoriale, senza ricovero e con anestesia topica, ossia con la sola instillazione di colliri anestetici.
Una tecnica ancora più recente è quella con il femto-laser: le fasi iniziali dell’intervento vengono dal laser a femtosecondi, guidato da un computer che acquisisce le immagini dell’occhio in tempo reale attraverso la tomografia a coerenza ottica (OCT).
Il chirurgo interviene quindi a completare le fasi successive, fino alla introduzione della IOL.
Il recupero visivo è molto veloce: di solito il giorno dopo l’intervento il paziente può sbendare l’occhio operato e svolgere una vita normale con l’accortezza di evitare sforzi fisici importanti e limitare l’attività fisica per una settimana.
Per la buona riuscita dell’intervento è fondamentale che il paziente si sottoponga a controlli oculistici post-operatori, dopo un giorno, una settimana e venti giorni dall’intervento. Deve inoltre attenersi scrupolosamente alla terapia, con l’uso di un collirio per due o tre settimane.
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